Pierre Henri-Rousseau pittore

Pierre Henri-Rousseau chiamò il suo studio “les toiles du matin”, un gioco di parole che si riferisce a Cristo nella sua notte di Pasqua, la stella del mattino, luce emergente nelle tenebre della morte, e poi a Maria, sua madre.

Laureato in storia dell’arte, Pierre è un artista di 31 anni che si è formato nelle tecniche pittoriche, principalmente presso l’Atelier de la Renaissance, e ha integrato questa formazione con corsi professionali, in particolare nella tecnica dell’affresco. Ma senza dubbio la sua formazione essenziale l’ha ricevuta molto prima, durante i pochi anni trascorsi come novizio nell’intimità del Signore, beneficiando del gusto della Bellezza divina offerto dalla vita benedettina. Seguendo le orme dei papi del XX secolo che hanno descritto l’arte sacra come quasi-sacerdotale, egli crede fermamente che la Bellezza, unita alla contemplazione dei misteri della Fede, porti a Dio.

A questo link, un’intervista a Pierre Henri-Rousseau nel programma Cnews en quête d’esprit. Una discussione sul tema dell’apocalisse dal punto di vista dell’arte: https://www.cnews.fr/emission/2023-11-26/lapocalypse-cest-maintenant-en-quete-desprit-emission-du-26112023-1422946

Si sente sostenuto dalle preghiere del pittore Fra Angelico, beatificato da Giovanni Paolo II e patrono degli artisti, la cui vita e produzione artistica sono presentate dal santo papa come una linea guida tanto spirituale quanto pratica. Forte di ciò, vuole essere fedele alla sua missione: offrire alle persone, credenti o meno, una finestra sul mondo soprannaturale. E tutto grazie alla mediazione della bellezza.

Pierre fa sua la spiritualità dell’icona, con un approccio artistico tuttavia più libero e plastico. Qual è la sua ispirazione? Da un lato, attinge alla contemplazione delle opere del Creatore (la natura) e, dall’altro, alla fonte sempre viva della Parola di Dio; allo stesso tempo, è culturalmente radicata nel patrimonio artistico dei grandi maestri (conosciuti e sconosciuti!).

È così che Pierre Henri-Rousseau ha dato il suo contributo al tesoro dell’Arte Sacra: dipingendo opere di propria iniziativa, certo, ma soprattutto rispondendo a commissioni, con o senza un soggetto imposto.

L’ambiente familiare in cui è cresciuto ha alimentato la sua sensibilità in questo campo, così come i dipinti dai colori caldi di Henri Emilien Rousseau, suo bisnonno pittore orientalista, hanno nutrito il suo occhio fin dall’infanzia.

Il rigoroso apprendistato delle antiche tecniche pittoriche ricevuto durante gli anni dell’Atelier de la Renaissance, dalle copie dei dipinti primitivi a quelle dei pittori del XIX secolo, gli ha permesso di scegliere i metodi più adatti al suo stile.

La tempera su tavola, combinata con la foglia d’oro, era la tecnica scelta dall’artista per le sue opere religiose mobili. In alcuni casi, il soggetto lo ha portato a utilizzare olii alla maniera fiamminga, con medium speciali per le velature. Di tanto in tanto dipinge anche su tela, in modo più alla prima.

L’affrescoÈ l’arte di dipingere sull’intonaco fresco di calce, utilizzando tecniche quattrocentesche e rinascimentali, è la tecnica scelta per le pitture murali delle chiese e cappelle: piuttosto difficile da realizzare (infatti richiede la pittura un affresco(cioè di completare durante la giornata la parte iniziata al mattino), è altamente durevole e, soprattutto qualità del colore ineguagliabile.

Per rilassarsi, Pierre Henri-Rousseau ha disegnato nel corso degli anni dei fumetti che desidera lasciare sul suo sito per offrire ai suoi visitatori un po’ di eutrapelie, una virtù necessaria per equilibrare la vita spirituale…